Silas Rosenkrantz, ATTIVO

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MrEvilside
view post Posted on 26/5/2013, 08:15




SILAS ROSENKRANTZ
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Anagrafe
Nome e Cognome: Un tempo, prima che venisse cacciato dal Paradiso, il suo nome era Ruthiel. Ormai di quel nome non è rimasto che un’eco lontana, un mero ricordo. Il nome con cui gli uomini hanno battezzato la sua identità di demone è Sifr, “vuoto” in lingua araba. Ha indossato i panni di molti uomini mortali, attualmente si fa chiamare Silas. Rosenkrantz è un cognome falso, di origine norvegese.
Soprannome: Una volta gli angeli, giocando con il suo nome, “Ruthiel”, gli affibbiarono il nomignolo “Ruth”, che in inglese significa “pietà”. Da molto tempo, ormai, nessuno lo apostrofa più così.
Data di nascita - età: Esiste da prima che venisse creato il mondo, non ha alcun senso cercare di stabilire la sua data di nascita né tantomeno la sua età.
Razza: Angelo caduto.
Orientamento sessuale: Si è innamorato di una sola persona, è assolutamente indifferente a chiunque altro.
Ruolo: Attivo.
Mestiere: Si occupa di leggere e valutare i manoscritti che vengono inviati alla casa editrice per cui lavora, stabilendo se valgono la pena d’essere pubblicati o meno. Nel tempo libero si occupa anche di scrivere degli articoli di critica letteraria per la rubrica di un giornale.
Particolarità: Delle cose che suscitano la passione negli uomini, apprezza il pianoforte, che sa suonare molto bene. A volte fuma per puro diletto, sebbene le conseguenze negative che tale abitudine ha sugli uomini non si riflettano nel suo corpo disumano. Gli piace leggere, in particolare tomi antichi o romanzi di carattere storico. Assecondando la propria natura di demone, seduce gli uomini e li attrae sulla via del peccato con qualsiasi mezzo, facendo leva sui loro desideri sessuali, oppure sulle loro ambizioni. Ha, infine, un’insolita passione per il cinema e la fotografia.
Aspetto
Quando era un angelo, era alto circa due metri e mezzo, come un angelo medio, e possedeva un fisico snello e slanciato, non molto muscoloso, che appariva etereo, quasi incorporeo. I capelli biondo platino erano lunghi fino alla vita e gli occhi erano di un intenso color oro, che poteva tendere a una sfumatura più scura, divenendo simile al colore del miele, oppure più chiara, fin quasi a sembrare bianco.
Una volta caduto dal Paradiso e sceso tra gli uomini, nel corso dei secoli ha cambiato aspetto molte volte, rifuggendo quello che aveva un tempo. Di recente invece vi si è riavvicinato: alto poco più che un metro e novanta, non è robusto, ma ha muscoli forti e ben delineati, in particolare sull’addome, e gambe lunghe e scattanti. Ha una carnagione pallida, ma non cadaverica, che quando prende il sole assume una gradevole sfumatura dorata. I capelli biondo grano sono tagliati corti, sempre spettinati, e gli occhi, dal taglio allungato, ferino, sono gialli, simili a quelli dei gatti, con pagliuzze dorate e arancioni. Ha un volto ovale dai lineamenti spigolosi, regali, il naso leggermente aquilino e labbra sottili agli angoli, piene nel mezzo.
Chi crede che un demone abbia un aspetto spiacevole, commette un grave errore: per poter attirare gli uomini, difatti, il demone dev’essere piacente e affascinante.
Carattere
Anche all’epoca in cui aveva ancora il permesso di vivere in Paradiso, non ha mai avuto un’indole socievole, quanto più taciturna, solitaria, riflessiva e poco loquace. Solo un altro angelo sembrava in grado di risvegliare il suo interesse, oltre alla bellezza del creato.
Dopo il decadimento allo stadio di demone e il conseguente ovvio a vivere tra gli uomini, ha visto l’umanità uccidere tutto ciò che, come angelo, aveva tanto amato, portando a poco a poco l’oscurità nel suo animo già volto al pessimismo.
Prima puro, è stato poi lentamente corrotto, divenendo malizioso, scaltro, manipolatore e in genere freddo, nella voce, nel modo di fare e nello sguardo. Considera le persone in base a quanto potrebbero essergli utili, non rivolge loro neppure un’occhiata, se ritiene che non abbiano alcuno scopo che possa tornargli utile, altrimenti si dimostra affabile, affascinante, dà loro un’importanza che ai suoi occhi non rivestono davvero e, una volta esaurito il loro valore, li dimentica come nulla fossero stati.
C’è solo un individuo per cui il suo cuore spento e gelido arde di passione, l’unico individuo che probabilmente non rivedrà mai, ma che ha sempre amato e sempre amerà di un amore bieco, terribile, peccaminoso.
Se però quando era in Paradiso era in grado di trattenere questo amore distruttivo, ormai, se lo rivedesse, non si farebbe alcuno scrupolo a strappargli a morsi la purezza di angelo.
Una volta amava l’universo e l’umanità, ora non più. È indifferente a qualsiasi creatura, angelo, demone o essere umano che sia, a meno che non possa servire ai suoi scopi in qualche modo. Pur essendo un demone, disprezza l’Inferno e non vi ha mai fatto visita, ha sempre vissuto tra gli esseri umani; ciononostante, i demoni riconoscono la sua forza – superiore a quella del demone medio – e lo lasciano in pace, sebbene di tanto in tanto Lucifero si faccia vivo per tentare invano di estorcergli una qualche forma di alleanza. Non prova alcuna pietà, ma non è nemmeno crudele, è semplicemente cinico e calcolatore e valuta tutto in base al proprio personale tornaconto
Storia del Personaggio
“Ruthiel?”
Hai poco più di un secolo di vita e ancora ti meravigli di quanto è bello tutto ciò che Lui ha creato per te e per gli angeli, ti domandi come sia possibile volersi ergere al di sopra della Sua grandezza, come ha deciso di fare Lucifero insieme ai suoi. Ti chiedi se colui che hai dinanzi sia la più bella cosa che esista al mondo – forse sì.
“Allora ti chiamerò Ruth, va bene?” No: la cosa più bella è quando questa creatura delicata ride, una risata cristallina, melodica, che riverbererà nel tuo cuore in eterno. “Posso diventare tuo amico?”
È ciò che desideri più d’ogni altra cosa.

Non è vero che non vai d’accordo con gli altri angeli; semplicemente, preferisci la solitudine. L’unico a saperti strappare al suo abbraccio è lui, con la sua dolcezza, la gentilezza e la risata melodiosa.
Ricordi ancora quando ti ha chiesto se potesse diventare tuo amico e tu hai annuito; da allora sono trascorsi millenni che pesano sulle tue spalle come macigni.
Vorresti ricambiare il suo sorriso senza sentirti in colpa, vorresti stringerlo tra le braccia senza temere che si accorga della verità, vorresti potresti amarlo dell’amore tenero e casto di cui ti ama lui, ma non è così.
Cominci a capire perché Lucifero sia caduto: perché desiderava ciò che non poteva avere.
Come te.

“Dove stai andando, Ruth?”
Non c’è stato clamore per la tua catabasi, com’è invece accaduto per Lucifero. Sei stato grato di questo, non avresti sopportato di vederlo in volto mentre venivi accusato di cupidigia, perché è lui l’oggetto della tua passione impura.
“Me ne vado,” esali in tono vago, ti si stringe il cuore, vorresti cacciarlo e abbracciarlo insieme, ma non è concesso fare nessuna delle due cose. “Addio.”
Dapprima tenta un sorriso, convinto che tu stia scherzando, poi l’espressione divertita si spezza in una inorridita. “Stai scherzando?” La sua voce è come vetro rotto, brucia. “Non puoi andartene via davvero, Ruth!”
Non gli dai spiegazioni e in cuor tuo speri che non lo faccia nessun altro, che lui non venga mai a sapere che è a causa sua se te ne stai andando.
Ti incammini, e non ti volti mai indietro.

Non sei più Ruthiel, egli ha cessato di esistere.
Sei stato molti uomini nel corso dei secoli: sei stato Callistos nell’antica Grecia, alla corte di Alessandro Magno; sei stato Lucius Cornelius detto Arula a Roma, all’epoca di Cicerone; sei stato un soldato alla corte di Carlo Magno, un nobile che prese parte alla seconda crociata, uno dei primi inquisitori, un conte, un garzone, uno schiavo – sei stato così tante persone che non te le ricordi neppure tutte.
Non l’hai mai più incontrato, lui, la fonte del tuo peccato, ma non hai mai smesso di cercarlo, d’istinto, sebbene ti ripeta sempre che non vuoi vederlo mai più.
Hai cessato di sperare nel perdono divino, hai cessato di avere fiducia nel genere umano, hai cessato di rimpiangere la tua purezza d’angelo, ma non hai mai, mai cessato di guardare tra la gente in cerca dei suoi occhi.
Altro
Creato per role: Omosessuali.
Altre immagini:



Silas Rosenkrantz



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¬ Generalità PG


¬ Nome: Un tempo, prima che venisse cacciato dal Paradiso, il suo nome era Ruthiel. Ormai di quel nome non è rimasto che un’eco lontana, un mero ricordo. Il nome con cui gli uomini hanno battezzato la sua identità di demone è Sifr, “vuoto” in lingua araba. Ha indossato i panni di molti uomini mortali, attualmente si fa chiamare Silas;
¬ Cognome: Rosenkrantz, un cognome falso di origine norvegese;
¬ Soprannome: Una volta gli angeli, giocando con il suo nome, “Ruthiel”, gli affibbiarono il nomignolo “Ruth”, che in inglese significa “pietà”. Da molto tempo, ormai, nessuno lo apostrofa più così;
¬ Data di nascita: Esiste da prima che venisse creato il mondo, non ha alcun senso cercare di stabilire la sua data di nascita;
¬ Età: In realtà sarebbe più antico del mondo, ma l’età che rispecchia il suo aspetto umano corrisponde a trentadue anni circa;
¬ Segno Zodiacale: Non ne possiede uno;

¬ Informazioni Generali


¬ Interessi: Delle cose che suscitano la passione negli uomini, apprezza il pianoforte, che sa suonare molto bene; a volte fuma per puro diletto, sebbene le conseguenze negative che tale abitudine ha sugli uomini non si riflettano nel suo corpo disumano; gli piace leggere, in particolare tomi antichi o romanzi di carattere storico; assecondando la propria natura di demone, seduce gli uomini e li attrae sulla via del peccato con qualsiasi mezzo, facendo leva sui loro desideri sessuali, oppure sulle loro ambizioni; ha un’insolita passione per il cinema e la fotografia;
¬ Personalità: Anche all’epoca in cui aveva ancora il permesso di vivere in Paradiso, non ha mai avuto un’indole socievole, quanto più taciturna, solitaria, riflessiva e poco loquace. Solo un altro angelo sembrava in grado di risvegliare il suo interesse, oltre alla bellezza del creato.
Dopo il decadimento allo stadio di demone e il conseguente ovvio a vivere tra gli uomini, ha visto l’umanità uccidere tutto ciò che, come angelo, aveva tanto amato, portando a poco a poco l’oscurità nel suo animo già volto al pessimismo.
Prima puro, è stato poi lentamente corrotto, divenendo malizioso, scaltro, manipolatore e in genere freddo, nella voce, nel modo di fare e nello sguardo. Considera le persone in base a quanto potrebbero essergli utili, non rivolge loro neppure un’occhiata, se ritiene che non abbiano alcuno scopo che possa tornargli utile, altrimenti si dimostra affabile, affascinante, dà loro un’importanza che ai suoi occhi non rivestono davvero e, una volta esaurito il loro valore, li dimentica come nulla fossero stati.
C’è solo un individuo per cui il suo cuore spento e gelido arde di passione, l’unico individuo che probabilmente non rivedrà mai, ma che ha sempre amato e sempre amerà di un amore bieco, terribile, peccaminoso.
Se però quando era in Paradiso era in grado di trattenere questo amore distruttivo, ormai, se lo rivedesse, non si farebbe alcuno scrupolo a strappargli a morsi la purezza di angelo;
¬ Fisico: Quando era un angelo, era alto circa due metri e mezzo, come un angelo medio, e possedeva un fisico snello e slanciato, non molto muscoloso, che appariva etereo, quasi incorporeo. I capelli biondo platino erano lunghi fino alla vita e gli occhi erano di un intenso color oro, che poteva tendere a una sfumatura più scura, divenendo simile al colore del miele, oppure più chiara, fin quasi a sembrare bianco.
Una volta caduto dal Paradiso e sceso tra gli uomini, nel corso dei secoli ha cambiato aspetto molte volte, rifuggendo quello che aveva un tempo. Di recente invece vi si è riavvicinato: alto poco più che un metro e novanta, non è robusto, ma ha muscoli forti e ben delineati, in particolare sull’addome, e gambe lunghe e scattanti. Ha una carnagione pallida, ma non cadaverica, che quando prende il sole assume una gradevole sfumatura dorata. I capelli biondo grano sono tagliati corti, sempre spettinati, e gli occhi, dal taglio allungato, ferino, sono gialli, simili a quelli dei gatti, con pagliuzze dorate e arancioni. Ha un volto ovale dai lineamenti spigolosi, regali, il naso leggermente aquilino e labbra sottili agli angoli, piene nel mezzo.
Chi crede che un demone abbia un aspetto spiacevole, commette un grave errore: per poter attirare gli uomini, difatti, il demone dev’essere piacente e affascinante;
¬ Psicologia: Una volta amava l’universo e l’umanità, ora non più. È indifferente a qualsiasi creatura, angelo, demone o essere umano che sia, a meno che non possa servire ai suoi scopi in qualche modo. Pur essendo un demone, disprezza l’Inferno e non vi ha mai fatto visita, ha sempre vissuto tra gli esseri umani; ciononostante, i demoni riconoscono la sua forza – superiore a quella del demone medio – e lo lasciano in pace, sebbene di tanto in tanto Lucifero si faccia vivo per tentare invano di estorcergli una qualche forma di alleanza. Non prova alcuna pietà, ma non è nemmeno crudele, è semplicemente cinico e calcolatore e valuta tutto in base al proprio personale tornaconto;
¬ Professione: Si occupa di leggere e valutare i manoscritti che vengono inviati alla casa editrice per cui lavora, stabilendo se valgono la pena d’essere pubblicati o meno. Nel tempo libero si occupa anche di scrivere degli articoli di critica letteraria per la rubrica di un giornale;
¬ Storia Personale: “Ruthiel?”
Hai poco più di un secolo di vita e ancora ti meravigli di quanto è bello tutto ciò che Lui ha creato per te e per gli angeli, ti domandi come sia possibile volersi ergere al di sopra della Sua grandezza, come ha deciso di fare Lucifero insieme ai suoi. Ti chiedi se colui che hai dinanzi sia la più bella cosa che esista al mondo – forse sì.
“Allora ti chiamerò Ruth, va bene?” No: la cosa più bella è quando questa creatura delicata ride, una risata cristallina, melodica, che riverbererà nel tuo cuore in eterno. “Posso diventare tuo amico?”
È ciò che desideri più d’ogni altra cosa.

Non è vero che non vai d’accordo con gli altri angeli; semplicemente, preferisci la solitudine. L’unico a saperti strappare al suo abbraccio è lui, con la sua dolcezza, la gentilezza e la risata melodiosa.
Ricordi ancora quando ti ha chiesto se potesse diventare tuo amico e tu hai annuito; da allora sono trascorsi millenni che pesano sulle tue spalle come macigni.
Vorresti ricambiare il suo sorriso senza sentirti in colpa, vorresti stringerlo tra le braccia senza temere che si accorga della verità, vorresti potresti amarlo dell’amore tenero e casto di cui ti ama lui, ma non è così.
Cominci a capire perché Lucifero sia caduto: perché desiderava ciò che non poteva avere.
Come te.

“Dove stai andando, Ruth?”
Non c’è stato clamore per la tua catabasi, com’è invece accaduto per Lucifero. Sei stato grato di questo, non avresti sopportato di vederlo in volto mentre venivi accusato di cupidigia, perché è lui l’oggetto della tua passione impura.
“Me ne vado,” esali in tono vago, ti si stringe il cuore, vorresti cacciarlo e abbracciarlo insieme, ma non è concesso fare nessuna delle due cose. “Addio.”
Dapprima tenta un sorriso, convinto che tu stia scherzando, poi l’espressione divertita si spezza in una inorridita. “Stai scherzando?” La sua voce è come vetro rotto, brucia. “Non puoi andartene via davvero, Ruth!”
Non gli dai spiegazioni e in cuor tuo speri che non lo faccia nessun altro, che lui non venga mai a sapere che è a causa sua se te ne stai andando.
Ti incammini, e non ti volti mai indietro.

Non sei più Ruthiel, egli ha cessato di esistere.
Sei stato molti uomini nel corso dei secoli: sei stato Callistos nell’antica Grecia, alla corte di Alessandro Magno; sei stato Lucius Cornelius detto Arula a Roma, all’epoca di Cicerone; sei stato un soldato alla corte di Carlo Magno, un nobile che prese parte alla seconda crociata, uno dei primi inquisitori, un conte, un garzone, uno schiavo – sei stato così tante persone che non te le ricordi neppure tutte.
Non l’hai mai più incontrato, lui, la fonte del tuo peccato, ma non hai mai smesso di cercarlo, d’istinto, sebbene ti ripeta sempre che non vuoi vederlo mai più.
Hai cessato di sperare nel perdono divino, hai cessato di avere fiducia nel genere umano, hai cessato di rimpiangere la tua purezza d’angelo, ma non hai mai, mai cessato di guardare tra la gente in cerca dei suoi occhi.

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¬ Altro:


¬ Ruolo del pg: Seme;
¬ Segni particolari del pg: Nessuno;
¬ PG preso da: Originale.

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Edited by MrEvilside - 20/12/2014, 18:38
 
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