Dante Willowhill, ATTIVO

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MrEvilside
view post Posted on 2/2/2014, 18:19





DANTE WILLOWHILL
« DOLCE ANGELO,
tu mi appartieni. »

Venticinque»Angloitaliano»Ossessivo-compulsivo
»Aspetto fisico: Ha un aspetto di gran lunga più maturo dei suoi effettivi venticinque anni, ma non è sgradevole, al contrario, è senza dubbio un bel ragazzo. Chi conosce i suoi genitori lo accomuna di più alla madre che al padre, in particolar modo per la profonda malinconia del suo sguardo, ambiguo e illeggibile. Dal padre ha ereditato soltanto la considerevole altezza - un metro e novantatré -, le spalle larghe e le mani dai palmi ampi e le dita lunghe, nient'altro. I capelli biondi, lasciati liberi di crescere fino alle spalle, dove si arricciano in eleganti boccoli, e gli occhi azzurri, dal taglio affilato, sensuale, appartengono alla madre. Suoi sono anche la carnagione pallida, la forma sottile del viso e i lineamenti regali, spigolosi, che gli conferiscono l'aria di un principe - idea sottolineata dai tratti tipici del "principe azzurro", chioma color dell'oro e occhi della tinta del cielo. Non passa inosservato non solo per la bellezza fisica, ma anche per quella insita nei suoi movimenti: l'incedere aggraziato, la tendenza a gesticolare con eleganza quando parla e l'intensità del suo sguardo sono abbastanza per attirarsi le occhiate altrui, maschili e femminili che siano, quelle poche volte in cui esce. »Segni particolari: Sulla nuca, sotto la folta chioma color grano, tanto che si può vedere raramente, porta tatuato il nome del suo angelo in caratteri gotici. »Carattere: Soffre di un difficile conflitto inferiore, poiché è affetto da un disturbo ossessivo-compulsivo fin da quando era bambino. Allora, però, non era così evidente com'è diventato successivamente. Di solito evita la compagnia della gente, non esce spesso e non gli piace parlare, perché ha grosse difficoltà nel farlo: infatti è molto introverso e fatica ad aprirsi con le persone, ma anche solo a sostenere una conversazione incentrata sul più e il meno. Passa la maggior parte della sua giornata a osservare "il suo angelo" dalla finestra, oppure a seguire i suoi spostamenti per assicurarsi che nessuno osi sfiorarlo e tentare di rovinare la sua purezza. E' convinto di essere una sorta di paladino che deve difendere la creatura divina cui è devoto. Per la verità non ha mai avuto il coraggio di avvicinarsi e rivolgergli la parola, nemmeno quando erano bambini, e tutt'ora lui probabilmente a malapena si accorge della sua esistenza. Ciò lo fa soffrire, ma anche sentire meglio, perché, in fondo, persino lui si rende conto della morbosità del suo comportamento e della sua stessa vita, fino a quel momento incentrata solo e unicamente su quell'angelo. Con le persone che vede essere gentili con lui, assume un atteggiamento rigido e gelido dovuto alla gelosia che lo coglie nel vedere il ragazzo insieme a qualcun altro; con coloro che invece tentano di nuocergli, diventa persino violento, completamente fuori controllo. Se mai trovasse il coraggio di conoscerlo davvero, con lui sarebbe gentile, protettivo, estremamente possessivo e premuroso, ma anche scostante, per timore di lasciarsi indurre in tentazione dalla sua bellezza e dalla sua dolcezza. Ritiene che gli esseri umani siano disgustosi e vili e, se anche il suo angelo si rivelasse essere proprio come tutti gli altri, il mondo che si è accuratamente costruito gli si sgretolerebbe tra le mani.
Vive in Italia»Compositore di musica»Gay»Attivo
»Ama: Il suo angelo sopra ogni altra cosa. Da quando ha maturato la convinzione che il ragazzo sia davvero un angelo, non ha mai smesso di chiamarlo in questo modo, dentro di sé - "il mio angelo". Tutto ciò che piace a lui piace anche a Dante, purché lui sia felice: è infatti sottomesso a lui sotto ogni punto di vista, anche se il ragazzo non ne sa nulla. Le poche cose che ama perché è se stesso e non perché è ossessionato dal suo angelo sono la musica - coltiva fin da piccolo la passione di scrivere canzoni -, la fotografia e la letteratura. Ha sempre con sé un lettore mp3 e degli auricolari e ascolta quasi tutto, a parte techno e house; di solito porta con sé anche una macchina fotografica: casa sua è piena di foto di lui, attaccate ovunque. Dove non ci sono fotografie, ci sono libri: ne possiede di ogni genere ed epoca, come genere tende a preferire le storie d'amore tormentate come ritiene essere la sua - che però non è una storia d'amore, sebbene lui ne sia convinto. Un'altra sua passione è giocare a scacchi, ha letto molti libri a riguardo ed è anche molto dotato, in pochi possono vantare una vittoria contro di lui. Gli piace anche legarsi i capelli, che sciolti lo infastidiscono, e spesso gira con la chioma annodata in un codino basso sulla nuca e molto elegante. Di tutto ciò, però, non si accorge: ha dei gusti che sono solo suoi e sottolineano l'esistenza di una sua personalità, ma non se ne rende conto, concentrato soltanto sull'oggetto della sua ossessione.
»Odia: Tutto e tutti quelli che in qualche modo infastidiscono il suo angelo, ma anche quelli che hanno un buon rapporto con lui: dentro di sé ha maturato un odio freddo e spietato nei confronti di coloro a cui il giovane è affezionato - che però non tocca proprio per questo motivo, perché lo farebbe soffrire - e verso coloro che, invece, lo importunano in qualche modo - ed è contro questi che scatena la sua furia violenta, sebbene non sia ancora mai arrivato a uccidere nessuno. Al di fuori del suo disturbo, non gli piacciono i cibi piccanti e neppure quelli troppo dolci, preferisce il salato. Odia il caldo soffocante dell'estate, le sue stagioni preferite sono le più miti, la primavera e l'autunno. Sudare e sentire capelli e vestiti appiccicati al corpo - per quanto possa conferirgli un'aria seducente - lo irrita, per questo porta spesso i capelli legati.
Orfano di padre»Maltrattato»Malato
»Background: E' nato e vissuto in Italia, il Paese natale di suo padre, dove sua madre scelse di trasferirsi dal Regno Unito quando si sposarono. Per la verità anche suo padre aveva origini britanniche, come si può notare dal cognome, in quanto i suoi nonni si erano trasferiti in Italia da Londra. Inizialmente il loro fu un matrimonio felice e l'arrivo di Dante fu motivo di grande gioia, ma poi suo padre si ammalò di cancro e morì pochi mesi dopo la sua nascita. Fu allora che sua madre sprofondò nella depressione e, non fosse stato per l'istinto materno che nessuna donna può mettere a tacere, non si sarebbe affatto curata di Dante, che sarebbe morto neonato. Pur nutrendolo e prendendosi cura di lui, però, soffocata dal dolore la donna non gli ha mai dato l'affetto di cui un figlio ha bisogno; al contrario, la sua depressione degenerò in un istinto violento nei suoi confronti, poiché lo riteneva colpevole della morte del padre. Si trattava di un crollo nervoso e il primo momento di crisi si verificò quando Dante aveva tre anni: sua madre lo picchiò crudelmente, tanto che il bambino fu costretto a scappare e rifugiarsi in camera per non soccombere alle percosse. Da allora simili crisi si ripeterono periodicamente e Dante non poté che tentare con ogni sforzo di evitarle e, se mai accadevano, era costretto a rimanere immobile e lasciarsi colpire, sperando che, una volta soddisfatta, sua madre avrebbe smesso di comportarsi così e gli avrebbe voluto bene. Una simile mancanza d'affetto, corroborata dal disprezzo che sua madre gli dimostrava, maturò in lui la necessità di trovare qualcun altro verso cui indirizzare il proprio amore: quel qualcuno fu un bambino di tre anni, che incontrò quando lui invece ne aveva cinque. La sua bellezza lo attrasse subito e la sua dolcezza, quando gli rivolse la parola, lo atterrì al punto che non riuscì a rispondere al suo saluto e scappò. Da allora, però, non smise mai di osservarlo dalla finestra e, una volta divenuto adolescente, il suo affetto divenne ossessione e devozione, una devozione tale che non osava avvicinarglisi per timore di macchiarlo con i propri desideri osceni, che sfogava su altri ragazzi pur di non sfiorarlo nemmeno con un dito. Ogniqualvolta però lo vedeva con qualcuno, la gelosia lo invadeva e lo spingeva ad andare a cercare il ragazzo e riempirlo di botte fino a fargli promettere di non avvicinarsi più al suo angelo. A diciotto anni trovò il coraggio di avvertire i servizi sociali che sua madre era mentalmente instabile: la portarono via e a lui rimase la casa, dove decise di continuare ad abitare perché il suo angelo era il suo vicino. La sua esistenza ruota attorno a lui: conosce a memoria ogni suo spostamento, la sua routine quotidiana, i suoi gusti, le persone cui è legato. L'unica cosa che lo tiene ancorato a una personalità sua e non del tutto sottomessa all'angelo è la musica: esercita infatti la professione di compositore di canzoni, lavora per una casa discografica e la sua eccezionale abilità gli ha portato fama e denaro, ma ha sempre voluto rimanere nell'ombra, anonimo, per poter rimanere vicino al suo angelo e non essere oberato dal lavoro e dall'attenzione dei media.
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