Drascor Morsaine, ATTIVO

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MrEvilside
view post Posted on 1/12/2014, 21:03




DRASCOR MORSAINE
OZpheDZ
Anagrafe
Nome e Cognome: Drascor Morsaine. Nonostante il cognome ricordi la discendenza francese, tale legame di sangue affonda le proprie radici così indietro nell’albero genealogico della sua famiglia che lui stesso non saprebbe indicare quale parentela abbia con l’antenato francese. A ogni modo, nell’epoca in cui era ancora un essere umano, il casato Morsaine, ora decaduto, occupava un ruolo di prestigio nella società inglese e ai suoi membri veniva riconosciuta una purezza di sangue di cui a tutt’oggi è molto orgoglioso.
Soprannome: “Drascor” è troppo corto perché gli amici lo abbrevino ancora – se avesse degli amici, si intende. Chi ha messo in giro le leggende sul suo conto nel corso dei secoli l’ha ribattezzato “la Vipera”. Lui, invece, ama definirsi “Mastro Avvelenatore”, come è riportato anche sul suo biglietto da visita.
Data di nascita – età: 7 dicembre – Centosettantacinque anni, ventinove apparenti. Ormai la data di nascita ha perso ogni significato per lui e se ne ricorda solo per tenere il conto del tempo che passa.
Razza: Vampiro
Orientamento sessuale: Bisessuale. Per la verità, non ha un vero e proprio “orientamento”: la sua filosofia di vita è prendersi tutto ciò che gli interessa con qualsiasi mezzo a disposizione, poco importa che si tratti di un oggetto, di un uomo o di una donna.
Ruolo: La maggior parte delle volte assume un ruolo attivo, però, in alcune circostanze, non rifiuterebbe il contrario.
Mestiere: Era un avvelenatore prima dell’Abbraccio e tale è rimasto anche dopo. La bizzarra quanto letale professione, a quanto pare, gli ha consentito di insinuarsi facilmente nella società dei vampiri, nonché di acquisire una certa fama anche tra loro oltre che tra gli uomini. Ancora adesso accetta le commissioni dei politici umani e le porta a termine con gli strumenti del mestiere, senza ricorrere al morso di vampiro.
Particolarità: Ha una vera e propria passione per il veleno in ogni sua forma, sia essa liquida, solida o gassosa. Tale interesse, germogliato durante l’infanzia, da tempo è sfociato nell’ossessione: conosce a memoria i nomi di molte piante, medicinali, funghi e gas letali, ha una vasta collezione di volumi scientifici riguardo la preparazione di pozioni, decotti e altre ricette velenose e trascorre il tempo libero tra un incarico e l’altro per studiarne di nuovi. Si vocifera anche che stia lavorando a un veleno in grado di uccidere persino un vampiro, ma, come per tutto ciò che lo riguarda, non ci sono informazioni certe.
È il protagonista di una favola macabra che da più di centocinquant’anni i genitori sfruttano per terrorizzare i figli in ogni parte di Londra, nell’East End come a Buckingham Palace. La leggenda metropolitana narra di uno spettro mefistofelico che, dietro equo pagamento, riuscirebbe ad avvelenare persino la Regina senza farsi catturare. I più fantasiosi gli attribuiscono anche certe caratteristiche ultraterrene di gran lunga superiori alle sue autentiche potenzialità di vampiro, contribuendo a gonfiare il suo ego già più che consistente.
Tra i non pochi capricci che si è concesso negli anni si annoverano un fiore di oleandro tatuato sull’osso dell’anca sinistra e un anellino d’argento all’orecchio destro.
Aspetto
Ha conservato l’aspetto di piacente ventottenne che possedeva al momento dell’Abbraccio. Tuttavia, com’è tipico per gli esponenti della sua razza, la sua carnagione ha assunto un colorito cadaverico e le vene spiccano sulla pelle sottile quanto ali di farfalla. Esse sono scure quando non si nutre da molto tempo, poiché il suo sangue è secco da quasi due secoli, mentre prendono una colorazione bluastra – più sana, sia pure posticcia – ogniqualvolta assuma la linfa vitale altrui.
Vanta una discreta altezza e un peso a essa ben proporzionato il cui risultato è un fisico flessuoso e scattante, non adatto agli scontri ma piuttosto ai movimenti furtivi e rapidi, alle fughe improvvise e alle imprese segrete. Insieme alla naturale predisposizione allo studio e alla sintesi dei veleni, lo rende un avvelenatore perfetto e a oggi imbattuto.
Nel volto ovale dal mento appuntito, incorniciato da un’ondulata chioma color dell’inchiostro, in stridente contrasto con l’incarnato pallido, sono incastonati due occhi verdi la cui gradazione si modifica in base all’umore, con la possibilità di virare a un cupo verde bottiglia o a una limpida sfumatura smeraldo, come foglie ricoperte di rugiada. Ha il naso aguzzo, gli zigomi sporgenti e la fronte alta degli intellettuali.
Gambe e braccia sono lunghe e snelle, le mani possiedono dita affusolate e abili a maneggiare le sostanze più pericolose e gli oggetti più piccoli, agili ed esperte come zampe di ragno.
Eccezion fatta per il tatuaggio e l’orecchino, il suo abbigliamento rispecchia gli aspetti più riservati e prudenti della sua personalità: i colori sono scuri, la fattura sobria, anche se pregiata, e i capi preferiti sono spolverini lunghi fino alle caviglie che nascondano il più possibile la sua figura, tube a tesa larga per coprire il volto, camicie di seta bianca, panciotti neri o grigi e orologi la cui catenella dorata pende dal taschino, com’è di moda fra i nobili.
Carattere
Nessuno sa chi si celi dietro il nome di Drascor Morsaine. Persino i pochi a conoscenza della sua effettiva esistenza hanno avuto così pochi contatti con lui che non hanno potuto definire il suo carattere.
Forse l’unica certezza in merito è che è prudente: mentre solo una ristretta cerchia ha avuto il privilegio di vederlo in volto, nessuno conosce l’ubicazione del suo laboratorio né tantomeno dei suoi appartamenti, così come nessuno saprebbe indicare le sue abitudini o i luoghi che frequenta.
In più di un secolo di vita, ha imparato ad anticipare le mosse altrui e ad agire di conseguenza, a mentire in maniera disinvolta e a ingannare con la stessa semplicità con cui si alza dal letto al risveglio, a nascondersi nell’ombra e a mostrarsi in piena vista senza essere riconosciuto.
Astuto e calcolatore, non si fa scrupoli di alcun genere per portare a termine l’incarico. A tal proposito, è interamente votato al proprio lavoro e in tale ambito è serio, irreprensibile e spietato: qualsiasi cosa si ponga tra lui e l’obiettivo che gli è stato ordinato di uccidere viene neutralizzata. Non ha mai fallito nei propri intenti.
Nasconde i veri sentimenti – sempre che ne abbia; una diceria popolare vuole che sia senza cuore – dietro un sogghigno strafottente e una parlantina sagace, ammalia e seduce con i modi garbati e il bell’aspetto, ma non si concede alcun legame. Avvicina le persone solo se gli possono essere utili – che sia ai fini di un incarico, per nutrirsi oppure per mero diletto personale – e le abbandona senza lasciare traccia nell’istante stesso in cui non gli servono più.
Non ha alcun rispetto verso la vita, sia altrui che propria: è disposto a correre qualunque tipo di rischio per ottenere ciò che desidera così come non esita a uccidere – anzi, quest’ultima attività esercita su di lui un’attrazione morbosa. Per tale ragione è una persona imprevedibile, un arrivista e un meschino voltafaccia.
Del resto, però, ha anche una debolezza fondamentale: è così abituato alla solitudine da non essere in grado di gestire un altro individuo per più di qualche ora, non ama i gruppi numerosi, le persone chiassose e quelle che dimostrano uno spiccato interesse nei suoi confronti. Non riesce a comprendere il comportamento di queste ultime, soprattutto se gli sembra disinteressato, e ciò che non è in grado di capire lo irrita profondamente.
Sotto l’aspetto delle relazioni personali, dunque, soffre di una palese carenza di cui però non è del tutto consapevole neppure lui, poiché non si mette mai alla prova in questo senso.
Storia del Personaggio
Drascor nacque nel 1713 dal conte Constantine e dalla contessa Elaine Morsaine, solo erede del casato, fondamentale nel complesso scacchiere della politica inglese e molto vicino alla monarchia.
In virtù di tali privilegi, fin da piccolo il rampollo poté godere dei migliori insegnanti privati e della vasta biblioteca di Morsaine Manor per accrescere la propria cultura ed ebbe la possibilità di frequentare i salotti dell’aristocrazia e gli eventi più importanti della vita mondana di Londra per aumentare la sua influenza e quella del casato e per fare conoscenza delle giovani in età da marito dalle discendenze più nobili della Gran Bretagna.
Il ragazzo si rivelò un brillante studente, uno stratega eccellente e dunque un figlio di cui essere fieri, e tuttavia, se da un lato meravigliava per le sue capacità, dall’altro le sue particolarità respingevano chiunque gli si avvicinasse, persino i suoi stessi genitori.
Del resto, crescendo maturava degli interessi alquanto insoliti: i suoi libri preferiti erano tomi scientifici riguardo l’anatomia, le sostanze velenose e i loro effetti sul corpo umano; nel tempo libero, aveva allestito un laboratorio nel proprio studio e passava le ore a provare le ricette che trovava nei libri, oppure a inventarne di nuove; talora si presentava nelle cucine e faceva sparire i ratti catturati dai gatti, con grande stupore e inquietudine da parte della servitù, per sperimentare su di essi le sue ultime creazioni.
In ogni caso, erano bizzarrie tollerabili, fintantoché erano compensate dalle sue doti. Il vero problema sorse il giorno in cui Drascor somministrò per la prima volta un veleno a un essere umano.
Agli incontri in cui presenziavano anche i suoi coetanei, il fanciullo finiva spesso vittima di scherzi crudeli e prese in giro, il modo infantile degli altri bambini di reagire al timore che lui suscitava. In una di queste occasioni, Drascor attuò la vendetta che aveva programmato con estrema accuratezza e mescolò di nascosto il risotto del suo vicino di tavolata con della polvere di foglie tritate, provenienti da una delle piante più velenose allora conosciute.
La sfortunata vittima – il figlio di uno degli intimi della famiglia reale – morì poche ore più tardi per cause sconosciute. Nessuno poteva affermarlo con certezza, ma girarono molte voci riguardo l’intervento di Drascor.
Il sospetto rappresentò un’onta per la famiglia, così i genitori iniziarono a tenere a distanza Drascor. A un tratto si ritrovò isolato nella sua stessa magione, con i precettori come unica, riluttante compagnia, mentre sia sua madre che suo padre lo evitavano il più possibile e intanto disperavano di dovergli permettere di divenire l’erede del casato e condurlo alla rovina.
Forse avrebbero tramato alle sue spalle per diseredarlo, ma Drascor non gliene lasciò loro il tempo: approfittando della celebrazione del suo sedicesimo compleanno, poiché entrambi i genitori erano obbligati a pranzare con lui per festeggiare, sostituì al loro vino un decotto di sua invenzione, che li uccise sul colpo, e finse la propria stessa dipartita, per poi scomparire. Paradossalmente, le paure del conte Constantine si erano avverate: il suo erede distrusse il casato Morsaine.
Nel giro di pochi anni riuscì a costruirsi un nome negli ambienti più sordidi di Londra. Per tirare avanti, accettava tutti i “lavoretti” che richiedevano le sue abilità di avvelenatore, finché non guadagnò abbastanza da procurarsi una stanza in cui dare vita al suo nuovo laboratorio. Di lì, ottenne una fama sempre maggiore, al punto che anche gli aristocratici con meno scrupoli – molti, in realtà – iniziarono ad assumerlo per togliere di mezzo i rivali. Divenne abbastanza famigerato e abbastanza arrogante da non farsi mancare neppure i biglietti da visita; d’altra parte, però, era comunque abbastanza acuto e prudente da non farsi mai catturare, né tantomeno da lasciare prove a proprio carico. Fu in quegli anni che nacque la leggenda della Vipera di Londra.
Un personaggio simile non mancò di destare l’attenzione di persone pericolose, invischiate nei loschi affari del Clan Yusupov. Alcuni di loro divennero clienti di Drascor per saggiare le sue effettive capacità e, una volta constato il suo eccezionale talento per la morte, sempre più vampiri cominciarono a gravitargli intorno a sua insaputa.
Infine giunse, prevedibile, l’offerta dell’Abbraccio. Uno come Drascor non si sarebbe mai fatto sfuggire un’opportunità del genere. Del resto, era già morto una volta.
In seguito alla trasformazione, fu adottato ufficialmente dal Clan Yusupov e il suo creatore tentò di sottometterlo alla propria volontà per poter approfittare a piacimento dei suoi servigi, ma Drascor non era dello stesso avviso. Poteva accettare di far parte di un Clan, ma aveva tutta l’intenzione di continuare indisturbato la propria attività e di conservare la propria indipendenza, ottenuta a prezzo di tanti sacrifici.
Altro
Clan: Yusupov
Sacra Rosa: No
Creato per role: Omosessuale
Altre immagini: X | X
Prestavolto: Loki del Marvel Universe


Edited by MrEvilside - 19/12/2014, 17:36
 
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