Megan Sawthorne, REVERSE

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MrEvilside
view post Posted on 19/12/2014, 17:36




MEGAN SAWTHORNE
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Anagrafe
Nome e Cognome: Megan Sawthorne. Porta il cognome del padre Skeptron come un atto di sfida, poiché lui non ha voluto riconoscerla come figlia legittima.
Soprannome: Meg o anche “la teppistella”.
Data di nascita – età: 17 ottobre – Ventitré anni.
Razza: Mezza Skeptron. Il padre è uno Skeptron purosangue, la madre un essere umano.
Orientamento sessuale: Omosessuale, molto omosessuale, com’è solita sottolineare lei, scherzosa. Non ha mai provato attrazione fisica per gli uomini, per quanto ricorda.
Ruolo: Reverse: la monotonia le viene a noia.
Mestiere: Meccanica. Gestisce un’officina nei bassifondi, facendo affari con umani e altri mezzi Skeptron. A causa della povertà dei dintorni, avrebbe già dovuto chiudere da tempo, se non fosse stato per i finanziamenti ottenuti sottobanco dalla Liberty Shield. In cambio, Megan passa loro le informazioni che le capita di raccogliere, presta loro i propri servigi come meccanica e talvolta permette ad alcuni gruppi di utilizzare il suo garage come sede temporanea per qualche riunione. Per i ribelli rappresenta una risorsa preziosa, in quanto è una dei pochi dalla loro parte a vivere nell’Impero di Darissa; inoltre, hanno sempre bisogno di manodopera e un agente con un’abilità meccanica come la sua non è certo da sottovalutare.
Particolarità: Il grande talento per la meccanica è dovuto in parte al sangue Skeptron che le scorre nelle vene, ma per il resto è frutto della sua indole, poiché ci sono ben pochi altri, tra gli umani e i mezzi Skeptron, che possano reggere il confronto.
Oltre al denaro, il prezzo per le sue creazioni comprende sempre un qualche tipo di dolce. Ne è molto golosa e predilige in particolare pancakes, crepes e cornetti ripieni di crema o di cioccolato, anche se non rifiuta mai qualcosa, se dotato di un’elevata quantità di zuccheri.
Le piace disegnare con l’aerografo. A parte acquistare pezzi di ricambio e beni di prima necessità al mercato nero, una parte dei suoi introiti viene spesa per aerografo e vernici e ha allestito una stanza nel basamento di casa sua apposta per i graffiti, perché se la polizia li trovasse in giro per Hel si farebbe troppe domande. Dipingere la rilassa, le ricorda che è anche un mezzo essere umano e non soltanto una mezza Skeptron, in lotta quotidiana per conquistarsi un posto nella società.
Colleziona vecchie cianfrusaglie. In occasione dei mercatini dell’antiquariato di alcuni quartieri, ama curiosare e comprarsi piccoli cimeli di un’epoca ormai sepolta, soprattutto quando i venditori sono anziani e conoscono la storia di quello che le stanno vendendo. Sembra un paradosso che una futurista come lei abbia interessi simili, eppure il passato – forse proprio perché se ne parla così poco, se non per celebrare le vittorie dell’Impero – la affascina molto e le piacerebbe apprendere di più.
Aspetto
La sua caratteristica più evidente è senz’altro l’altezza: non raggiunge neppure il metro e sessanta. Ha un fisico minuto, agile, adatto a infilarsi nei pertugi più stretti, a raggiungere gli ingranaggi più nascosti di una macchina o a passare ore distesa sotto un’auto a lavorare di giravite. Indossa abiti maschili e larghi per non farsi notare troppo, di solito jeans, scarpe da ginnastica in tela e felpe con il cappuccio, sempre tirato su, un po’ per prudenza, un po’ perché le piace così. Ha molte collane sobrie e simboliche, pezzi di spago o di plastica cui sono appesi dei pendagli. Il pendente della sua preferita rappresenta un paio d’ali piumate battute nel metallo, trovate a un mercato delle pulci qualche anno prima: la vecchia che gliele aveva date le aveva spiegato che venivano chiamate “ali d’angelo” e che gli angeli erano creature un tempo venerate quali messaggeri di una divinità. Non crede in alcun dio, ma il racconto la intriga ancora oggi, così non se ne separa mai.
Per abitudine, porta sempre con sé un paio di occhialoni da meccanico e un cinturone cui sono appese bisacce colme di attrezzi e di robusti guanti di cuoio, di modo da averli a disposizione in caso di necessità. L’uniforme da lavoro comprende, inoltre, una salopette di jeans e una vecchia t-shirt, ormai ricoperte da residui di olio e grasso impossibili da lavare via.
I capelli lisci, ramati, sono tagliati all’altezza delle spalle e per comodità quasi sempre annodati. Si occupa lei stessa di acconciarli con le forbici, quando si allungano troppo, perciò la pettinatura non è perfetta, al contrario, la chioma sembra un arazzo confuso di ciocche di diverse lunghezze.
Il viso ha lineamenti spigolosi, sebbene le guance siano paffute, ed è spruzzato di lentiggini chiare, che si infittiscono sugli zigomi, sotto i grandi occhi azzurri, intensi e scuri come il mare d’inverno. Il naso è a patata, un po’ schiacciato sulla punta, e la bocca piccola dalle labbra piene e carnose. Ha i canini aguzzi degli Skeptron, ma il sapore del sangue la disgusta, mentre mangia molto volentieri il cibo normale.
Carattere
La personalità di Megan è stata profondamente influenzata dal rapporto conflittuale con il padre e dall’ambiente degradato in cui è cresciuta.
Il primo è stato determinante per l’emergere della sua avversione per qualsiasi tipo di autorità, anche se accuratamente sepolto sotto strati di docilità forzata e obbedienza agli Skeptron. Si tratta, tuttavia, di una semplice facciata, necessaria per rimanere in libertà e, soprattutto, in vita; il suo vero atteggiamento sprezzante e strafottente trova sfogo solo nei confronti delle persone comuni, quando hanno la sfortuna di essere più grandi di lei e di cercare di approfittarne. Odia che la gente tenti di metterle i piedi in testa solo perché sembra piccola e innocua – mentre, in effetti, è tutto meno che “piccola e innocua”. Di qui l’eloquente soprannome di “teppistella”.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, invece, esso ha influito nello svilupparsi di un’infinita tensione alla libertà e all’indipendenza, insieme a qualità pratiche e utili quali una straordinaria capacità di adattamento, l’acume per gli affari, la furbizia e la prontezza nel cogliere le occasioni di profitto, la faccia tosta e una parlantina da non sottovalutare, che più di una volta l’ha tratta fuori dalle peggiori situazioni.
Non si può dire che sia una cattiva persona; casomai, è stata incattivita dalle circostanze. Non prova piacere nel fare del male senza ragione né nel servirsi degli altri, però, al tempo stesso, non si tirerebbe indietro dal farlo se ciò significasse salvare se stessa. La vita a Hel rende egoisti e lei non fa eccezione, nonostante per quanto possibile sia gentile e persino socievole, una volta che inizia ad aprirsi un po’. Il problema è che l’aprirsi presuppone la fiducia e lei non si fida di nessuno; oltretutto, è troppo testarda per persuaderla.
È anche molto sfacciata, dice quello che pensa (quasi) senza riflettere e, dal momento che le piacciono le sfide, alle volte si ostina in corteggiamenti spietati, ma senza speranza, cui non rinuncia finché non viene respinta brutalmente, oppure l’oggetto del suo interesse cede. Non ha mezze misure nell’odio come nell’amore e perciò a molti potrebbe presentarsi una ragazza folle, senza alcuna cognizione del fatto che la sventatezza potrebbe ucciderla, un giorno o l’altro.
Storia del Personaggio
Megan è una di quelli che a Hel definiscono “i nati per caso”. Concepiti nelle circostanze più diverse, accomunati dalla caratteristica di essere indesiderati, nella migliore delle ipotesi finiscono all’orfanotrofio, nella peggiore vengono uccisi, specialmente quando si tratta di figli bastardi di uno Skeptron.
Sotto questo aspetto, lei è stata fortunata: suo padre, Logan Sawthorne, un importante esponente della società Skeptron, l’ha avuta per errore con una prostituta incontrata in una delle aree peggiori della città, dove gli Skeptron con meno scrupoli, travestiti a dovere per non correre il rischio di farsi riconoscere, vanno a divertirsi nei bordelli. La donna ne ha approfittato per ricattarlo, esigendo del denaro in cambio del suo silenzio; Logan è stato costretto ad accettare, poiché dare ordine di uccidere o arrestare una prostituta avrebbe potuto sollevare dei sospetti, soprattutto se si fosse venuto a sapere che si trattava di una donna incinta. Forse si è lasciato guidare più dalla paranoia che dalla prudenza nel risparmiare la prostituta, ma l’orgoglio per la purezza del lignaggio a volte è superiore anche al buon senso.
Alla nascita di Megan, sua madre sapeva che lo Skeptron ne avrebbe approfittato per prendersi la propria rivincita, infatti Logan l’ha fatta portare in galera con l’accusa di praticare un mestiere illecito e poi giustiziare con quella di essere una ladra – una scusa come un’altra per liberarsi di lei e metterla a tacere per sempre.
Tuttavia lo Skeptron non è stato altrettanto spietato con la figlia appena nata. Si è rifiutato di riconoscerla come propria, tuttavia l’ha lasciata presso un orfanotrofio, perché fosse allevata dalla gente del posto.
Sono poi trascorsi dieci anni prima che qualcuno scegliesse di adottarla – evento più unico che raro, viste le condizioni di povertà degli abitanti di quei quartieri – ma è stato solo per un breve periodo, perché il suo carattere troppo ribelle ha esasperato in fretta i genitori adottivi ed è stata restituita all’orfanotrofio nel giro di qualche mese. Da allora è stata lei stessa a non voler nemmeno presentarsi ai visitatori intenzionati ad adottare; ha passato l’adolescenza facendo ricerche sui genitori e migliorando la propria abilità con le macchine, così da poter ottenere dei favori in cambio del suo talento.
A diciotto anni ha lasciato l’orfanotrofio e si è presentata dal padre per la prima e unica volta. Lui le ha ingiunto il silenzio, pena il carcere, così lei ha dovuto andarsene, promettendo di non tornare, però ha deciso di assumere il cognome di lui, anche se nessuno ha mai fatto il collegamento perché somiglia molto di più a sua madre. Tutti pensano che lei si sia scelta un cognome importante a caso come atto di sfida verso le istituzioni.
Per un po’ ha svolto qualsiasi lavoretto le capitasse, pur di riuscire a campare, finché, distinguendosi come meccanica, non ha attirato l’attenzione della Liberty Shield. Non si è unita a loro perché sia particolarmente fiduciosa nel successo della loro impresa; in realtà, non le importa molto di chi vinca il conflitto, anche perché non crede di vivere abbastanza da vederne la fine, però sono stati i ribelli a farle guadagnare abbastanza denaro per aprire la propria officina e ancora oggi sono i loro finanziamenti a consentirle una vita un po’ più agiata di tanti altri abitanti dei bassifondi di Hel.
Altro
Abitazione: Impero di Darissa.
Creato per role: Omosessuali.
Altre immagini:
Prestavolto: Kat di Devil May Cry.


SCHEDA COMPLETA? Sì.
 
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