Lucifer Trimorphe, ATTIVO

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MrEvilside
view post Posted on 6/1/2015, 21:03




LUCIFER TRIMORPHE
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Anagrafe
Nome e Cognome: Lucifer Trimorphe è il nome con cui ha scelto di presentarsi agli esseri umani, ma la sua vera identità è quella di Ecate, uno dei Titani, guida degli uomini nel passaggio dal mondo terreno all’Ade. Il nome umano rimanda in qualche modo a chi è davvero, poiché Lucis ferens, “portatore di luce”, e Trimorphe, “triplice”, sono due degli attributi conferitigli da chi per primo professò il suo culto.
Soprannome: Ha molti nomi, così come gli vengono associati molti simboli. Per quanto riguarda l’identità fittizia attuale, l’unico nomignolo abbastanza accettabile con cui accetti di farsi chiamare dagli amici è Lù.
Data di nascita – Età: Non ha una vera e propria data di nascita, mentre l’età è indefinita, sebbene il suo aspetto umano non dimostri più di trenta, trentacinque anni al massimo.
Razza: Titano, figlio di Perse e Asteria, più antico persino delle divinità olimpiche. Si occupa di vegliare i crocevia, di fungere da guardiano delle soglie degli Inferi e di concedere agli umani sogni e desideri.
Orientamento sessuale: Indefinibile, dal momento che non ha mai mostrato alcun interesse nei confronti di chicchessia.
Ruolo: Attivo.
Mestiere: Indovino. Forte di capacità divinatorie pari a quelle dello stesso Zeus, non gli è stato affatto difficile guadagnarsi una certa fama tra gli uomini, peccato che le sue predizioni siano legate quasi esclusivamente al momento della morte dei clienti, oppure al realizzarsi o meno delle loro ambizioni. Naturalmente le sue divinazioni danno sempre risultati esatti, ma talvolta decide di mentire, regalando previsioni più dolci o più oscure di quanto non siano in realtà, poiché sa che un indovino troppo preciso desterebbe attenzioni indesiderate da parte di mortali impiccioni.
Particolarità: Non c’è da stupirsi che si trovi a proprio agio in luoghi collegati alla morte, come i cimiteri e gli obitori. Non si tratta di un piacere morboso nell’avere a che fare con l’Ade, quanto piuttosto della sua natura, a metà tra Terra e Sotterra. Per lui, il regno dei morti è una casa tanto quanto quello dei vivi. Mentre del primo apprezza il silenzio e la pace, del secondo ama la varietà e l’imprevedibilità – d’altra parte, è anche associato ai labirinti e ai crocicchi, non potrebbe essere altrimenti. Inoltre, poiché abituato al gelo del Mondo di Sotto, soffre molto i climi caldi – anche solo una primavera temperata per lui rappresenta un notevole fastidio – e, al contrario, è del tutto insensibile alle giornate più fredde.
Aspetto
Sebbene abbia assunto un corpo umano per potersi muovere sulla Terra, ha comunque mantenuto alcune caratteristiche derivate dalla natura di Titano. Anzitutto, è decisamente alto rispetto alla media – un metro e novantacinque – ma in compenso possiede un fisico robusto e slanciato, non troppo muscoloso, tuttavia nient’affatto magro.
In secondo luogo, ha occhi molto particolari: il taglio è a mandorla, simile a quello degli orientali, mentre la pupilla è a forma di ellissi e ricorda molto quelle dei felini; l’iride, infine, è di un curioso giallo oro, vivido e luccicante.
La carnagione è molto pallida, come di chi veda poco la luce del sole, poiché il cammino verso gli Inferi non è certo baciato dai raggi di tale astro; allo stesso tempo, però, si abbronza facilmente e la pelle tende ad assumere un piacevole colorito bronzeo.
Porta i capelli corti, tagliati in modo semplice, con un ciuffo che ricade sulla fronte. Neri come l’inchiostro, creano un notevole contrasto con l’incarnato d’avorio. Ha anche un filo di barba appena accennata sul mento, ma non ama lasciarla crescere più lunga di così e si rade a cadenza regolare; sotto questo punto di vista, si prende molta cura di se stesso.
L’abbigliamento che predilige risulta piuttosto inusuale nei mesi primaverili ed estivi, poiché sceglie sempre capi pesanti, come se dovesse affrontare climi molto gelidi – e, in effetti, nell’Ade è proprio così. Ama gli abiti comodi, pertanto di solito indossa jeans e maglioni a collo alto. All’inizio della sua permanenza sulla Terra, doveva ricordarsi di optare per indumenti più leggeri durante il periodo più caldo dell’anno, mentre adesso ha ormai imparato ad adeguarsi ai cambi di temperatura senza attirare l’attenzione.
Carattere
Erroneamente, perché influenzati dalle dicerie sul suo conto, dal luogo in cui vive e dai suoi doveri nei confronti del regno dei morti, in molti lo considerano inquietante, persino maligno, finendo quasi con lo scambiare la sua figura con quella di Ade. Al contrario, Lucifer non è affatto malvagio; possiede invece una personalità molto mite e riservata, non ama molto l’altrui compagnia – più che altro per mancanza di abitudine, non perché non sopporti le altre persone – e si trova a disagio in posti molto affollati. Parla poco, però pondera bene ciò che ha da dire. Profondo e riflessivo, è un ottimo ascoltatore e ha molta esperienza in tale campo, avendo scortato innumerevoli anime negli Inferi.
Può apparire freddo e insensibile, invece ha un’indole curiosa e perspicace, tuttavia la reprime e maschera sotto strati di gelido contegno. Se fosse un po’ più estroverso e loquace, farebbe moltissime domande, le più varie e imprevedibili, poiché avido di carpire quante più notizie possibili sul mondo degli umani, che può visitare solo di rado e da millenni osserva da sottoterra, rinchiuso nel suo regno di morte con la sola compagnia degli spiriti e di Ade.
È timido e non sa come comportarsi con le persone troppo esuberanti o amichevoli, dal momento che è abituato a personaggi molto più contegnosi, come Ade, oppure ad anime il cui filo della vita è appena stato reciso e che, per forza di cose, non sono particolarmente solari. Tale timidezza, però, passa spesso per qualcosa di più oscuro e temibile anche a causa del suo aspetto fisico, che suggerisce l’idea della cupezza della morte incombente. In realtà è molto attraente, ma si tratta di quella che si dice una “bellezza dannata” e anche questa genera pregiudizi negativi nei suoi confronti.
La verità è che nessuno ha mai conosciuto il vero Ecate, sepolto sotto il ghiaccio dell’Ade. Forse nemmeno lui stesso.
Storia del Personaggio
La doppia natura di Ecate l’ha destinato all’esclusione sia dall’universo dei vivi che da quello dei morti: troppo legato all’Orco per adeguarsi fino in fondo alle leggi umane, ma troppo luminoso per le tenebre dell’Averno. Ade lo tollera come guida delle anime, poiché non può fare altrimenti, mentre gli uomini, nonostante siano all’oscuro della sua esistenza, lo vedono come un personaggio inquietante della mitologia classica.
Per millenni ha abitato la Piana d’Ombra, il territorio che divide la Terra dagli Inferi, pronto ad accogliere i nuovi arrivati dall’alto per condurli alla loro nuova sede nei sotterranei dei regni ultraterreni. Non ha mai davvero vissuto la vita né la morte, ma ha potuto soltanto osservare entrambe da lontano, domandandosi quali sensazioni suscitassero l’una e l’altra. Talora ha provato a domandare alle anime di descrivergliele, ma dai loro racconti imperfetti non ha potuto trarre che impressioni, vaghe e impalpabili come nuvole.
Ciò che desta maggiormente la sua curiosità sono le emozioni più potenti, quelle che più influenzano i mortali e che loro tengono più in conto delle altre, in particolare l’amore. Ecate non si è mai innamorato, non capisce nemmeno cosa possa voler dire, anche se gli piacerebbe apprenderlo sulla propria pelle.
Per tale ragione, come ricompensa per aver avvertito Demetra del rapimento della figlia a opera di Ade, ha richiesto di poter trascorrere del tempo sulla Terra, oltre che nella Piana d’Ombra. Ciò gli è costato il risentimento del dio dei morti, irato perché il suo atto segreto era stato scoperto, ma Ecate non se ne è pentito: se persino Ade aveva avuto la possibilità di nutrire quel sentimento così complesso e affascinante che è l’amore nei confronti di Persefone, allora non sarebbe stato giusto che a lui, invece, quell’opportunità fosse preclusa.
Da allora, Zeus ha deciso che lui trascorra nel Sopramondo metà dell’anno, mentre per l’altra metà risiede, come sempre, nella Piana d’Ombra. Tale ciclo è uguale a quello di Persefone, proprio in ricordo del ruolo che egli ha ricoperto nella vicenda e della riconoscenza di Demetra, all’epoca alla disperata ricerca di Persefone.
Ciononostante, sebbene abbia imparato sentimenti come l’amicizia e la stima degli uomini, non è ancora riuscito a svelare il segreto dell’amore, dell’odio e delle passioni più torbide e struggenti dell’animo umano.
Altro
Creato per role: Omosessuali.
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